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Visitare Siracusa: itinerario a piedi nel cuore di Ortigia

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Visitare Siracusa è un po’ come immergersi in un passato glorioso,

affiancato da un presente fatto di un’affascinante bellezza decadente.

Ortigia, l’isolotto anima e cuore della città, è ciò che più attira il turista, per le sue strette vie, le botteghe, che piano piano diventano caffè eleganti e grandi piazze, dove anche la sera brilla la luce della meraviglia.

Il centro di Siracusa si visita accuratamente a piedi, possibilmente perdendosi nei suoi angoli più remoti, che spesso nascondono scorci incredibilmente romantici.

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Visitare Siracusa: itinerario a piedi nel cuore di Ortigia

Visitare Siracusa era parte di un viaggio più articolato, della durata di 6 giorni, alla scoperta della Sicilia sud-orientale.

L’abbiamo fatto in autonomia, informandoci su quali fossero le cose più importanti da vedere.

Capisco però che non tutti siano appassionati come me di costruzione di itinerari, pertanto vi lascio di seguito l’opportunità di acquistare alcune visite guidate ben fatte, che sapranno farvi immergere nella magica atmosfera di questa città:

Oppure tour esperienziali come questi:

Il nostro itinerario volto a visitare Siracusa, parte dal parcheggio Talete, raggiunto attraversando il ponte Umbertino e seguendo le indicazioni. Il costo è di € 1,00/h (2018).

Purtroppo in questa zona, la sporcizia dovuta ai rifiuti abbandonati dalle persone, è molto evidente. Ci troviamo a meno di un km in linea d’aria da Piazza Minerva, dove non troverete per terra nemmeno una cicca….queste contraddizioni sono parte di quest’isola in generale. Non riuscirò mai a farmene una ragione.

Dopo aver percorso un tratto del Lungomare di Levante Elio Vittorini, ci immergiamo nell’anima di Ortigia, prendendo Via Mirabella. Qui troverete un ufficio turistico, dove chiedere informazioni e munirvi di una mappa di Siracusa, nel caso già non l’abbiate.

A questo punto siamo abbastanza vicini al Tempio di Apollo, una delle cose da vedere a Siracusa.

Tempio di Apollo

Lo raggiungiamo percorrendo Via Dione e poi via dell’Apollonion.

Del Tempio di Apollo rimangono ormai solo ruderi, risalenti al VI sec. a.C. E’ uno dei più antichi esempi di tipologia dorica giunti fino a noi. Un tempo erano presenti diverse colonne, oggi ne rimangono solo due, alcuni tronconi ed un tratto di muro.

Nel corso dei secoli, è stato rimaneggiato, ed in parte plasmato in funzione degli stili e dei popoli che si susseguirono (bizantini, arabi e normanni).

In questa zona, tutte le mattine ad esclusione della domenica, si tiene l’importante mercato di Ortigia. Un vero tempio della gastronomia siciliana, dove poter anche assaggiare alcune se non tutte le prelibatezze locali.

Meglio arrivare la mattina presto, per evitare la folla ed il caldo, se si visita durante i mesi estivi.

Orario: 7,30 – 14,00

Continuiamo a visitare Siracusa prendendo C.so Matteotti, la via dello shopping. Ecco, a me non piacciono molto le zone diciamo ‘globalizzate’, quindi siamo andati a passo spedito verso Piazza Archimede, creata a fine ‘800.

Piazza Archimede e Fontana di Artemide

Sapete vero che Archimede nacque a Siracusa nel 287 a.C. e che grazie alle sue opere d’ingegno la città resistette ai Romani per ben 3 anni? Tranquilli, non lo sapevo nemmeno io 😀

Tra l’altro sembra sia stato ucciso nel 212 a.C. da un soldato che non l’aveva riconosciuto, andando contro agli ordini dati dal console romano Marcello, per la lentezza dell’uomo nel seguirlo, in quanto immerso nei propri calcoli matematici :-/

Tornando alla Piazza, al suo centro troviamo la Fontana di Artemide, dedicata alla metamorfosi della ninfa Aretusa in sorgente (anche qui c’è una leggenda, dopo la racconterò).

Via della Maestranza e Palazzo Impellizzeri

Prima di arrivare a Piazza Minerva, passiamo per via della Maestranza, anch’essa tra le cose da vedere a Siracusa.

Questa strada era la principale della città durante il Medioevo. Il terremoto purtroppo ha danneggiato i bellissimi palazzi presenti che sono poi stati ricostruiti in stile barocco. Nonostante questo però, alcuni conservano dei particolari del tempo, come Palazzo Impellizzeri, la cui facciata presenta figure grottesche di uomini ed animali.

Interessante sapere anche che, lungo via della Maestranza, potrete visitare la storica libreria di Rosario Mascali, a suo tempo frequentata anche da Quasimodo e Sciascia, oltre che la Pasticceria Marciante, dove assaggiare le dolcezze culinarie della città, come il gelato alla ricotta.

Belvedere di San Giacomo

Continuando per questa via giungerete al mare ed al Belvedere di S. Giacomo. Noi però abbiamo preferito visitare l’antico quartiere ebraico di Siracusa, che si apre sulla destra di via Maestranza, lasciandosi Piazza Archimede alle spalle.

La via principale è Via della Giudecca, lungo cui convogliano alcune traverse. Ognuna può nascondere qualcosa di interessante, quindi passeggiate con calma, non si può visitare Siracusa con la fretta, ci si perderebbero un sacco di cose belle.

Via Roma e Piazza Minerva

Ci portiamo su Via Roma, un’altra delle vie più belle della città, per arrivare in Piazza Minerva.

Qui rimarrete letteralmente a bocca aperta per la bellezza del luogo, la luce e la pulizia, nonostante l’enorme afflusso di turisti.

La Piazza è di forma ellittica e vi si affacciano edifici di gran pregio come il Palazzo Senatorio, sede del Municipio, Palazzo Beneventano del Bosco ed il Palazzo Arcivescovile. Tutti costruiti tra il XVII ed il XVIII sec.

Oltre al Duomo, sulla piazza è presente una seconda chiesa, quella di Santa Lucia alla Badia.

Tempio di Minerva ovvero il Duomo

La facciata è barocca ed è il risultato finale della sovrapposizione di diverse strutture nel corso dei secoli, a partire addirittura dal V sec. a.C., dove qui sorgeva un grande tempio dedicato ad Atena.

La basilica divenne cristiana solo a partire dal VII sec.d.C., il suo interno è a tre navate e sul lato destro troverete alcune cappelle settecentesche, mentre sulla sinistra sono in bella vista le colonne doriche parte dell’antico tempio greco.

Fonte Aretusa

Continuiamo a visitare Siracusa, prendendo l’elegante via a fianco del Duomo, dove troverete alcuni ristoranti di gran gusto e poi prendiamo nuovamente via Roma. Percorretela fino a via Capodieci (da vedere), la perpendicolare da prendere per raggiungere la Fonte Aretusa.

Questo luogo, molto caro ai siracusani, è una fonte di acqua dolce proveniente da una grotta ed è già citata nei tempi antichi anche da Virgilio.

A questo posto è legata la leggenda della ninfa Aretusa di cui si innamorò Alfeo, figlio di Oceano. La ninfa però sfuggì ai suoi sguardi chiedendo protezione alla Dea Artemide, che la trasformò in fonte.

Il dolore di Alfeo fu così grande che Zeus, impietosito lo trasformò in fiume, permettendogli di raggiungere la sua amata.

Ormai abbiamo visto quasi tutte le più importanti meraviglie di Ortigia, ne manca solo una:

Castello Maniace

Si trova sulla punta estrema dell’isolotto, ed è un notevole esempio di architettura militare, costruito su volere di Federico II nella prima metà del XII sec.

Il suo nome deriva da quello di Giorgio Maniace, condottiero bizantino che nell’XI secolo riuscì a ‘strappare’ la Sicilia al dominio arabo.

Si narra che qui sorgesse un’antica fortezza, ma fino ad ora, non se ne sono trovati i resti.

Da alcuni anni a questa parte, il maniero è aperto al pubblico e visitabile tutti i giorni dalle 8,30 alle 13,45, con chiusura biglietteria alle 12,30.

Cliccando su questo link troverete maggiori informazioni: aditusculture.com/esperienze/siracusa/musei-parchi-archeologici/castello-maniace-siracusa

Il nostro itinerario a piedi per visitare Siracusa, o meglio l’isola di Ortigia termina qui, però le cose da vedere non sono ancora finite.

Parco Archeologico della Neapolis

Appena fuori dall’odierno centro di Siracusa, si trova quello che un tempo era l’antica città greca.

Tra i luoghi più importanti che ancora possiamo ammirare c’è il teatro greco. Con un diametro di 140 m, risale al V sec. a.C. ed è ricavato quasi interamente nella roccia del colle a cui si appoggia. Un tempo contava 67 ordini di gradini, ma attualmente ne sono rimasti solo 46.

E’ conservato talmente bene che pare di vedere ancora le tragedie che vi si rappresentavano o le assemblee popolari che vi si tenevano.

Anche l’anfiteatro romano è una delle attrazioni più importanti. E’ datato tra il II ed il III sec. d.C. e le sue dimensioni sono di poco inferiori rispetto a quello presente a Verona, anche se della tribuna non rimane un gran chè.

Tra le tante latomie presenti (cave di pietra, usate anche come prigioni), particolare rilevanza viene data a quella soprannominata ‘Orecchio di Dioniso’. Grazie alla sua incredibile acustica, è nata la leggenda secondo la quale Dioniso I, tiranno dell’epoca, riuscisse ad ascoltare i discorsi dei prigionieri, anche se appena sussurrati.

Pensate un po’ a che conseguenze potessero andare incontro successivamente…

L’espressione ‘orecchio di Dioniso’ viene attribuita al Caravaggio, a seguito della sua visita a Siracusa nel 1608.

Puoi visitare questo meraviglioso sito archeologico in autonomia oppure affidandoti a guide esperte, con la possibilità di visitare anche le catacombe di Siracusa!

Informazioni utili per visitare Siracusa

  • Come arrivare: l’aeroporto più vicino è quello di Catania, servito dalle compagnie low-cost Easyjet e Ryanair;
  • Dove dormire: vedi sopra;
  • Dove mangiare: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Noi ci siamo trovati molto bene al Cortile di Bacco, lungo via Roma.

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10 Commenti

  1. Nonostante l’impegno per fornire informazioni turistiche, che potranno essere senz’altro utili, leggendo ho capito che ha poca dimestichezza con la storia o, per lo meno, con le date. Infatti sembra molto improbabile che il tempio di Minerva sia stata trasformato in chiesa cristiana nel VII secolo “avanti Cristo”, cioè prima della sua nascita. Lo avranno fatto dei profeti….Inoltre “la costruzione del Castello Maniace fu iniziata da Federico II (di Svevia) nella prima metà del XVIII sec”, cioè circa 600 anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1250! Aveva lasciato in eredità a qualcuno i suoi progetti?
    Sono solo due errori che mi sono subito saltati agli occhi.
    Prima di pubblicare qualsiasi cosa sarebbe bene essere certi di quello che si scrive…

    1. Ha ragione, sono due sviste. Una è d.C. e non a.C. E l’altra è XII secolo e non XVII.
      La ringrazio per avermelo fatto notare. Ricontrollo sempre Prima di pubblicare ma può succedere di sbagliare…d’altronde chi non fa non falla gusto?
      Chi viene sul mio sito cerca informazioni su cosa vedere in un luogo…sono io che aggiungo in po’ di storia…
      Le ne saprà parecchio, un po’ meno sulle buone maniere però. Dal modo in cui si pone con le sue frasi io intravedo arroganza e saccenza…non sempre l’erudizione e l’educazione vanno a braccetto vedo. Correggo l’articolo. Grazie ancora.

      1. Mi dispiace che abbia inteso il mio commento come arrogante e saccente. Volevo solo essere ironico. Sono un architetto siciliano e conosco un po’ di storia dell’arte, specie della mia regione e mi sono permesso di farle l’appunto che ho inviato. Trovo l’iniziativa lodevole perché ha un modo di descrivere gli itinerari con l’occhio di chi vuole incuriosire il turista, non legato alle solite descrizioni storico-culturali. Complimenti per il suo lavoro e mi scusi ancora.

        1. Grazie Francesco, accetto le sue scuse.
          Stia bene e si goda al massimo quella terra meravigliosa che ha la fortuna di vivere ogni giorno. Se troverà altre inesattezze è pregato di farmelo sapere…con i giusti modi però 😉

  2. Il nome corretto della fonte è “Aretusa” che secondo il mito era la ninfa della dea Artemide…
    Saluti

    1. Ciao Veronica, ho controllato, ma il nome è scritto bene mi pare…l’ho citata due volte e non ho trovato errori. Magari mostrami il pezzo incriminato. Grazie!

  3. Infinite grazie delle informazioni e del percorso suggerito che ho giusto seguito stamattina. Senza non saprei come avrei fatto, anche perché sul posto non ci sono indicazioni.

    1. Mi fa davvero molto piacere. Il mio blog nasce proprio con l’intento di aiutare gli altri nella programmazione dei loro viaggi. Buona permanenza nella meravigliosa Sicilia!

    1. Grazie a te! Ortigia è un luogo incredibilmente bello, io ho l’ho solo raccontato. Ottobre è il momento migliore per vedere la Sicilia, buona vacanza!

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