Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo in inverno
A lungo ho sognato di poter vedere questi giganti di roccia così,
quando ci è capitata l’occasione di fare qualche giorno in montagna, ho scelto la Val Pusteria, informandomi subito su come raggiungere le Tre Cime di Lavaredo in inverno.
Avendo con noi Matteo di soli 5 anni, ho cercato di capire quale fosse la soluzione più giusta ed ho capito immediatamente che non ci sarebbero state molte scelte.
Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo in inverno
Durante la stagione invernale, la strada che porta al rifugio Auronzo viene chiusa, pertanto l’auto la si deve lasciare al lago d’Antorno, a Misurina.
Con la motoslitta
Le soluzioni per famiglie per salire alle Tre Cime non sono molte se non si è dei camminatori ed esperti di montagna.
E noi non eravamo (e non siamo) nè uno nè l’altro.
Quindi abbiamo optato per la salita in motoslitta, che ci ha portati al Rifugio Magg. Bosi, uno dei punti panoramici da cui vedere le Tre Cime di Lavaredo, ad oltre 2000 mt d’altezza.
La salita è durata circa 15 minuti ed è stata molto piacevole. Purtroppo, pur essendoci il sole, le montagne erano coperte da alcune nuvole e non abbiamo potuto godere appieno della vista che c’era da lassù.
E’ stato comunque bellissimo. Eravamo soli, il rifugio apriva circa 30 minuti dopo. Il silenzio che c’era era paradossalmente assordante…che pace…c’era solo un cane, che abbaiava in lontananza, forse avvertiva la nostra presenza.
Dal rifugio, si può tornare a valle con gli slittini, ma noi non ce la siamo sentita. Ci siamo comunque divertiti un sacco a salire e scendere per i piccoli avvallamenti vicino al rifugio.
Abbiamo così capito che lo slittino poteva piacerci, diventando il protagonista dei giorni seguenti, oltre che delle nostre vacanze future in montagna.
***Un breve appunto sul Rifugio Magg. Bosi.
Questa zona è stata teatro di uno dei più cruenti scontri bellici della I Guerra Mondiale, in cui persero la vita ben 14.000 soldati.
All’interno del rifugio vi è un piccolo museo privato che conserva alcuni reperti e fotografie dell’epoca. Inoltre, sempre in zona, vi è una piccola cappella dedicata ai caduti del monte Piana.
Con la bella stagione, sempre dal rifugio, si può percorrere un sentiero, solo pedestre, che porta al Museo all’aperto della I Guerra Mondiale, dove sono ancora visibili le trincee utilizzate dai soldati.***
Per l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo, ci siamo appoggiati a Trecimeservice, sul Lago d’Antorno.
Proveniendo dalla Val Pusteria, si prende per Misurina e si raggiunge prima il lago omonimo, uno spettacolo di neve e ghiaccio, e poi quello più piccolo, da dove partono le escursioni.
Essendo la nostra esperienza del 2010 non siamo aggiornati con i prezzi. Tra l’altro ora è possibile arrivare in motoslitta anche al Rifugio Auronzo a 2320 mt, mentre noi ci siamo fermati al Bosi sul Monte Piana, a 2205 mt di altitudine.
Dalla cartina vedete dove si colloca, è l’indicatore verde sulla sinistra. Le Tre Cime da qui si vedono sul fianco (colore grigio), quando il meteo lo consente. L’indicatore giallo corrisponde al Rifugio Auronzo.
Visto la presenza di Matteo e la nostra inesperienza, questo è stato il modo migliore per godere, anche se per poco della grande meraviglia delle Tre Cime.
Vi consiglio di consultare il sito di Trecimeservice anche per altre escursioni che comprendono il giro delle Tre Cime di Lavaredo o altre tipologie di servizio. Sono esperti e ben attrezzati.
Raggiungere le Tre Cime di Lavaredo in inverno con le ciaspole
Leggendo in rete consigli di chi conosce le cime ‘come le sue tasche’ e che le ha visitate molte volte, ho capito che durante la stagione invernale è sconsigliabile raggiungerle a piedi.
I motivi sono diversi ma anche abbastanza comprensibili: il manto nevoso può raggiungere anche tre metri, il fondo non è uniforme, il rischio valanghe da non escludere e possibili bufere di neve.
Insomma, un bel mix degno di scoraggiare anche i più esperti.
E’ comunque possibile effettuare un percorso con le ciaspole che vi porterà molto vicino a questi giganti di roccia.
Si parte dalla Val Fiscalina, vicino al paese di Sesto, sempre in Val Pusteria.
Di seguito il link con le informazioni di percorso.
www.altapusteria.com/sport/inverno-attivo/escursioni-con-ciaspole/tre-cime-di-lavaredo
Come leggerete all’inizio, lo consigliano a chi ‘ha una buona forma fisica’. Io la intendo come ‘chi è allenato a camminare in montagna’, perchè con la neve è tutto più faticoso ed il percorso è lungo 13km, tra andata e ritorno.
E comunque, anche se il percorso di per sè non presenta difficoltà tecniche, per lunghezza e dislivello è considerato difficile.
Tra l’altro il versante del Crodon di San Candido è esposto al sole (a fianco cascata del Rio Sassovecchio) ed il rischio valanghe può essere concreto.
Tuttavia, per chi sa il fatto suo dev’essere un’esperienza decisamente incredibile.
Vedere le Tre Cime di Lavaredo dalla mongolfiera
Un giro delle Tre Cime di Lavaredo ‘alternativo’, quanto dispendioso (ma la vista ripaga parecchio) è quello di approfittare del Festival delle mongolfiere di Dobbiaco per vedere, non solo le Tre Cime dall’alto, ma tutto il comprensorio dolomitico della Val Pusteria.
Il festival si svolge dal 6 al 14 gennaio 2024 (ma si tiene da anni più o meno nello stesso periodo) e tutti gli spettacoli sono gratuiti, tra cui uno pirotecnico, il nightglow e tanti intrattenimenti per bambini.
Quest’ultimi sono ammessi al volo libero solo se hanno compiuto 12 anni e sono oltre 1,3 m.
Durante il Familyday invece possono accedere al volo vincolato senza problemi.
Il costo di un volo di 1h è di € 290,00 a persona. Ogni ulteriore ora sono ulteriori € 99,00.
Specifico che è il vento a decidere la rotta della mongolfiera e che i passeggeri devono mettere in conto almeno 5 ore per partecipare a questa esperienza, che prevede anche la preparazione iniziale del gonfiaggio del pallone.
Il giorno prima del volo, i partecipanti dovranno telefonare all’associazione che si occupa dell’iniziativa per la sua conferma, previo consultazioni del meteo.
Ulteriori informazioni sul sito ufficiale www.balloonfestival.it/it
…e visto che siete in Val Pusteria…
…non perdetevi i suoi paesini caratteristici!
Al primo posto sicuramente metterei San Candido, di cui parlo nel seguente articolo:
Inoltre, oltre a Dobbiaco menzionato prima, aggiungo Brunico, il lago di Braies e il pittoresco paese di Monguelfo.
Appena ce ne sarà l’occasione, ne parlerò approfonditamente.
Complimenti Lauretta, però mi hai fatto venire un freddooooooooo…… 🙂 ciao
Ehhh hai ragione…ma se non lo scrivevo ora passava un altro anno 🙂
Grazie, comunque. Ciao
Complimenti Lauretta, però mi hai fatto venire un freddooo… :-)) ciao
Bellissima esperienza! Non sapevo si potesse salire in motoslitta! Il silenzio delle montagne è davvero assordante. Mi sono trovata da sola all’alba in cima al Monte Bianco. Un’esperienza incredibile!
Caspita, posso immaginare!!
Sì d’inverno la motoslitta è davvero comoda…e per chi ha bimbi anche divertente!
Che esperienza fantastica! La rifarei subito. Anche se io c’ho lasciato un mezzo trauma da quelle parti: ero partita con le ciaspole insieme alla mia metà, quando ci siamo ritrovati – non so come – appollaiati in alto, accanto a un albero. Io mi sono paralizzata perché vedevo lo strapiombo sotto e dovemmo chiamare la guardia forestale. Una volta che mi presero a braccetto aiutandomi a scendere, capii quanto quella paura fosse inutile. Grazie per il tuo racconto, più soave del mio 😀
Roberta, ma che esperienza!! Posso immaginare lo spavento…spero che non mi capiti mai, altrimenti non so se sarei in grado di tornarvi…certi traumi lasciano il segno…