Alla scoperta della tradizione culinaria abruzzese
Andare in Abruzzo significa avere l’imbarazzo della scelta
fra le cose da prediligere per dare un’impronta unica alla propria vacanza.
L’Abruzzo è ricco di tante cose affascinanti, in primis della natura sfolgorante che si gode fra monti, Massicci, gole e boschi;
poi c’è il mare, caratterizzato dalla costa bagnata dal Mare Adriatico, con lunghissime spiagge bianche, il fondale sabbioso e basso nella zona a nord di Pescara, e scogliere, spiagge di sassi, calette e mare cristallino, nella zona a sud.
Per non parlare dei piatti tipici della tradizione culinaria abruzzese, che conquistano anche i palati più esigenti con i loro gusti e i loro profumi, che ne fanno una cucina “forte e gentile”. Ciò che imperano incontrastati fra tutte le delizie, sono “i Rustell”, o arrosticini, che conquistano il cuore di tutti i turisti per la loro succulenza.
Ideali accompagnati con un buon calice di vino o un boccale di birra, naturalmente anche quest’ultimi da scegliere fra gli innumerevoli prodotti locali, acquistabili anche comodamente online presso rivenditori specializzati, come ad esempio abruzzoarrosticini.it.
Abruzzo tutto da mangiare
La cucina abruzzese colpisce per la sua varietà che nasce dai due aspetti che convivono nella Regione, quello marittimo e quello agricolo legato alla pastorizia. Questa Regione aspre e montuosa, con la sua orografia, ha creato una sorta di isolamento durato secoli, grazie al quale l’economia della zona ha visto poca agricoltura, a causa dei monti, e molta pastorizia, a cui si è unita la pesca.
Un’economia semplice, ma ricca di sapori unici, che ha trovato la sua massima espressione in una cucina molto gustosa. I nomi che si collegano a questa antica tradizione culinaria sono ad esempio: il Grano Solina, da cui pane e pasta, la carne, i formaggi e il vino, ma ce ne sono ancora tantissimi altri che meriterebbero una menzione.
Tutti i piatti tipici
Un pasto completo tradizionale abruzzese, come è ovvio, parte dagli antipasti, come “le arance con filetti di acciughe”; “le alici Sperone fritte”; il “cazzimperio” pinzimonio a base di caciocavallo, burro, latte, uova e pane raffermo; i “fegatini”; lo “stoccafisso” con patate, aglio, prezzemolo, cipolla, peperoncino e olive nere; le “crocchette di ceci” al forno con pomodori, carote, alloro peperoncino, aglio e sale.
Per i primi piatti, innanzitutto bisogna citare gli “spaghetti alla chitarra”, generalmente conditi con un ragù di carni miste quali, manzo, maiale e agnello; le “Scrippelle”, frittatine usate per il brodo o per un timballo al forno; la “Pasta allo sparone”, cotta in uno strofinaccio e poi tagliata a rondelle; le “Mazzarelle”, coratella di agnello avvolta in foglie d’invidia legate con il budello d’agnello, cotte in umido oppure con soffritto; le “Ndurciulline”, pasta condita con sugo di castrato o di pecora, più pancetta e spezie aromatizzanti.
I secondi piatti sono altrettanto numerosi e in prima fila vedono “gli arrosticini”, originari del Gran Sasso ma diffusi ovunque nella Regione, a base di carne di pecora o di castrato, oppure misti, cotti come spiedini sulle tipiche “fornacelle” abruzzesi.
Un altro piatto che merita menzione è la“Pecora alla cottora”, a base di carne di pecora, che nei tempi antichi riguardava solo l’uso di pecore vecchie o azzoppate, che venivano cotte, lungo la strada della transumanza, in recipienti chiamati appunto “cottore” e il lungo procedimento veniva affidato a turno ai vari pastori presenti.