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Borgogna in 5 giorni. Cosa vedere

Vedere la Borgogna in 5 giorni è sicuramente utopico,

ma è comunque un periodo di tempo sufficiente per coglierne l’essenza.

Tante volte l’ho percorsa, ma solo una volta mi sono fermata, al ritorno dal mio lungo viaggio in Normandia.

In quell’occasione ho visitato l’elegante Beaune ed il suo famoso all’Hôtel Dieu, con quei tetti così particolari che troverete in vari punti della regione.

Questa volta invece, essendo rimasta affascinata dai suoi paesaggi, ed attratta anche dal suo vino rinomato, ho deciso di approfondirne la visita.

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Per visitare al meglio i suoi luoghi più caratteristici, ho scelto di pernottare vicino a Beaune, in una graziosa chambre d’hôtes che vi consiglio caldamente.

CHAMBRE D’HÔTES LE CLOS N.5

In questo articolo racconto le mie impressioni in modo autentico in quanto non sono stata sovvenzionata in alcun modo. Il soggiorno è stato tutto a carico mio.

Purtroppo il gran caldo che ha caratterizzato quelle giornate di agosto mi ha obbligato a ridurre i luoghi che avevo preventivato di visitare.

Comunque, tra castelli, borghi, città e cantine non mi sono di certo annoiata, le cose da vedere in Borgogna in 5 giorni e le esperienze da fare sono tante.

Andrò per giornate, in modo che sia chiaro anche a voi il tempo necessario per gli spostamenti e quello per le visite a volte anche guidate.

1 ° giorno: Bèze – Digione – Château du Clos de Vougeot 

Il primo giorno è stato il più clemente relativamente alle temperature.

L’itinerario è stato semplice. Circa 45 minuti per raggiungere il caratteristico borgo di Bèze, che si trova a 25 minuti da Digione. La sua visita porta via al massimo 30 minuti.

E’ un paesino caratteristico, che si sviluppa parzialmente su di un corso d’acqua, regalando alcuni scorci pittoreschi.

Digione invece è la città più importante della Borgogna, e merita di essere vista con calma.

Se volete visitarla bene senza perdere tempo, seguite i gufetti che troverete per terra! Infatti, questo simpatico rapace è l’emblema della città e lo troverete anche ad uno degli angoli della facciata del duomo. Dicono che strofinargli il pancino porti fortuna…io l’ho fatto, tanto non costa nulla.

Sulla strada che da Digione porta a Beaune, ci siamo fermati allo Château du Clos de Vougeot, monumento storico nazionale francese, fra i più importanti ed imperdibili luoghi da vedere in Borgogna.

Di questo luogo, attualmente immerso tra sterminati e meravigliosi vigneti, si parla già alla fine del XII secolo, quando un gruppo di monaci sapienti, cominciarono a coltivare uva e a dar vita a quello che attualmente è la zona di produzione dei Grands Crus più grande di tutta la Borgogna.

I Climats borgognoni, ovvero le parcelle, in italiano potremmo chiamarli anche poderi o terreni registrati ufficialmente con un loro nome, sono patrimonio Unesco, e la zona attorno allo Château du Clos de Vougeot produce solo i vini o le etichette più importanti e conosciute di tutta la Borgogna nel mondo.

Sono ben 86 i proprietari dei vigneti, di cui solo 5 anche del castello.

Questi ultimi si occupano della sua promozione turistica. L’ufficio preposto organizza eventi, pranzi con degustazione o di degustazioni semplici, ma ricordate che in nessun caso si potrà acquistare i vini testati, semplicemente per il fatto che allo Château du Clos de Vougeot non vengono prodotti.

Potete anche solo fare la visita del castello, anche autonomamente. Alla fine, se vorrete, potrete vedere un documentario della durata di circa 15 minuti sulla storia e le usanze di questi ‘guru’ dei vini. E’ interessante, e molto caratteristico. Purtroppo il tutto non è previsto in lingua italiana.

Per maggiori informazioni: www.closdevougeot.fr

Ci sono anche tour organizzati di un giorno intero, proprio alla scoperta dei climats, con sosta allo Château du Clos de Vougeot. Questo è fatto bene, anche se è in lingua inglese:

Alternativa economica, per gruppi più piccoli:

2° giorno: Château de Messey – Saint Point Lamartine – Pierreclos

Il secondo giorno ci spostiamo a sud. Avevo preso un appuntamento presso una cantina per una degustazione.

Grazie alla collaborazione con l’ente del turismo della Borgogna, ho potuto contattare alcune strutture che offrono anche visite e degustazioni in italiano.

Ho scelto lo Château de Messey nel sud della regione e le cantine Jean-Marc Brocard, vicino al paese di Chablis, zona estremamente pregiata e conosciuta in tutto il mondo.

Di queste esperienze, parlo approfonditamente in un articolo dedicato, che trovate qui sotto.

Siti di riferimento: chateaudemessey.com brocard.fr

Un altro luogo incantevole da vedere durante il vostro itinerario di 5 giorni in Borgogna è lo Château de Pierreclos.

Anch’esso immerso fra i vigneti, con i suoi tetti a tegole colorate che spesso vedrete in questa parte di Francia, è monumento storico privato, gestito direttamente dai proprietari, la famiglia Pidault, che a fine anni ’80 ha deciso di aprire il maniero al pubblico.

La storia dello Château de Pierreclos si perde in tempi antichi, risalendo fino al periodo gallo-romano. La visita guidata vi porterà alla scoperta di ciò che ancora rimane dell’antico maniero, nato a scopo difensivo, della grande cucina e del grande camino, oggi ancora in uso nel periodo invernale, delle cantine e dell’antica chiesa dedicata a San Martino.

Ammirate la bellissima scalinata che porta ai piani superiori, i cui gradini si articolano in un’elica composta da 52 lastre di pietra in un unico blocco che va dal perno centrale alla parete del vano scala.

Una cosa simile ed ancora più bella si può vedere anche a Vignola (Modena), presso il Palazzo Barozzi.

Lo Château de Pierreclos propone visite guidate, degustazioni su prenotazione, mentre è sempre possibile, da aprile ad ottobre, accedere allo shop ed all’enoteca per degustare i vini di sua produzione (tra l’altro è una delle poche cantine che produce anche a base di pinot noir).

Anche allo Château de Pierreclos è possibile soggiornare in b&b, oppure in guest house.

A disposizione degli ospiti anche una piscina, immersa nel meraviglioso contesto del castello e dei vigneti circostanti.

Sito di riferimento: chateaudepierreclos.com

A breve distanza da Pierreclos potrete visitare lo Château de Saint-Point, famoso per essere stato dimora del poeta e politico francese Alphonse de Lamartine.

Qui il vino ed i vigneti non c’entrano nulla. La visita è solo guidata ed è principalmente all’interno del castello, ovviamente in lingua francese o inglese. Scordatevi l’italiano, anche nelle brochure.

Non mi dilungo su questo luogo che, per quanto riguarda l’architettura, rispecchia perfettamente quella della Borgogna, ma che a noi italiani può interessare principalmente se appassionati di politica e letteratura francese.

Relativamente alla storia del maniero, è raccontata esaustivamente sul sito chateaudelamartine.fr

3° giorno: Chalon-sur-Saône – Autun – Chateau de Couches – Epiry

Come giornalista, tramite l’ente del turismo sito in Digione, avevo programmato alcune visite, tra cui anche quella allo Château de Couches, detto anche di ‘Margherita di Borgogna’.

La visita doveva prevedere anche una degustazione, ma ahimè, quando sono arrivata all’orario prestabilito, la visita era solo in francese e non è stato possibile nemmeno fare la degustazione.

Quindi, mi sono presa la brochure, stavolta anche in italiano, ed ho visitato quel poco possibile, visto che anche questo castello in parte è b&b ed in parte è ristorante.

Sicuramente l’architettura, con i suoi famosi tetti a tegole colorate, affascina. Con visita guidata sarebbe stato molto interessante scoprire anche aneddoti e curiosità sulla vita di palazzo.

Quel che posso dire è che trovo lo Château de Couches un’ottimo luogo per un soggiorno romantico, non lontano dalla famosa Route 71, che attualmente non esiste più come via di congiunzione fra più città, ma riunisce sotto di sè luoghi storici e turistici che vale la pena visitare.

Il ristorante è un’ottima location per una serata elegante ed ha ottime recensioni.

Io non mi perderei nemmeno la degustazione dei loro vini, che provengono dal vitigno più antico di Borgogna.

Trovate tutte le informazioni sul loro sito www.chateaudecouches.com

Autun è stato un fuori programma. Una cittadina non troppo grande che non mi ha detto molto, ma non lasciatevi ingannare dal mio pensiero. Il caldo era pazzesco ed era l’ora di pranzo. Abbiamo gironzolato per le vie attorno alla bella cattedrale, inseguendo l’ombra più grande, nulla più.

In realtà Autun, importante città gallo-romana, offre parecchi monumenti storici antichissimi, che elenco velocemente:

  • Cattedrale di Saint-Lazare
  • Porte d’Arroux
  • Porte Saint-André
  • Temple dit de Janus (risalente al II o III sec. d.C.)
  • Piramide di Couhard (monumento funerario risalente al I o II sec. d.C.)
  • Teatro romano antico (2° al mondo per grandezza)!!

Chalon-sur-Saône è una delle città più importanti della Borgogna. Il centro è grazioso e ciò che la differenzia dalle altre cittadine è l’isola presente sul fiume Saona, raggiungibile sia in macchina che a piedi.

Merita una visita? Secondo me sì, ma non fate come ho fatto io. Visitatela verso sera, con calma e cercate un ristorante sul fiume. Tutti i luoghi col crepuscolo diventano più affascinanti.

Infine le Château d’Epiry…ahimè era chiuso fino al 24 agosto. Un vero peccato, perchè è un maniero veramente sorprendente, dall’aspetto medievale ed imponente, con importanti torrioni ancora perfettamente conservati.

Tutto quello che sono riuscita a fare è una foto dalla strada. Peccato.

Château d’Epiry – Sito

4° giorno: Visita ai borghi più belli della Borgogna

La Borgogna ospita diversi paesi annoverati fra i più belli di tutta la Francia. Li volevo visitare tutti e 5 ma, un po’ per il caldo, un po’ per il fatto che ne ho visti già parecchi, mi sono fermata a 3.

Anche perchè ce ne sono di molto più belli sparsi per il paese, e ve ne do prova in questo articolo:

Comunque, quello che più mi è piaciuto è stato Semur-en-Auxois, a circa 50 minuti da dove alloggiavamo.

Era giorno di mercato, pertanto il borgo era vivace e brulicante di gente. Carina la via principale del paese, con alcune case a graticcio e qualche negozio artigianale, ma ciò che rende Semur davvero bella, è la visione d’insieme che si ha dal fiume.

Qui risaltano alcuni antichi torrioni che assieme alle antiche case si specchiano nel corso d’acqua. Davvero d’impatto.

Il secondo borgo visto è Flavigny-sur-Ozerain. Era ora di pranzo pertanto di aperto c’erano giusto i ristoranti. Flavigny è famosa per la sua fabbrica di anice. Qui troverete il negozio, che pare veramente uscito da una fiaba, con annesso un ristorante/bar, dove rinfrescarsi e rilassarsi.

Per il resto, belle le porte d’accesso al borgo, deliziosi alcuni angolini, visti peraltro millemila volte e nulla più.

Consiglio: se potete venite alla sera a cena, così ne approfittate anche per una passeggiata per il paese, che sicuramente sarà più vivace.

Ultimo borgo, a poco più di mezz’ora dalla nostra chambre d’hotes, è Châteauneuf-en-Auxois, famoso principalmente per il suo bellissimo e ben conservato maniero.

La vista d’insieme è la cosa più bella poi, se siete amanti dei castelli medievali, vale la pena visitarne il castello che al momento era parzialmente in restauro.

Altro proprio non mi ha detto.

I borghi che ho saltato sono stati Vezelay, che sicuramente merita più di altri e Noyers-sur-Serein. Mi è dispiaciuto, ma erano distanti dal mio itinerario, tolto il fatto che non riuscendo a rientrare nelle ore più calde, saremmo arrivati a sera ancora più cotti.

A breve distanza da Flavigny, mi ero segnata un bel castello, tanto per rinfrescarci nel suo giardino.

E’ quello di Bussy-Rabutin. Al costo di € 3,00 per persona si possono visitare i giardini e sostare ad ammirarlo sotto alberi imponenti.

Vi dirò che mi è piaciuto molto. La sua architettura richiama i grandi ed eleganti castelli sulla Loira, il fossato che lo circonda, i grandi torrioni ed il colore chiaro delle mura mi ricorda Chantilly.

Tra i tantissimi castelli di questa terra, le Château de Bussy-Rabutin merita una visita più di altri.

5° giorno: visita cantine a Chablis e Bailly – Auxerre

L’ultimo giorno è quello che ci ha portato più lontano dalla base. Avrei preferito recarmi verso Chablis in un altro momento, ma la ragazza italiana che ci avrebbe accolti alle cantine Jean-Marc Brocard non era disponibile.

Come già anticipato in precedenza, di questa esperienza e delle cantine da visitare in Borgogna, parlo in un articolo dedicato:

Nel caso siate interessati a tour organizzati e non abbiate problemi nel capire l’inglese o il francese, ci sono diverse opportunità:

Quest’ultima dev’essere davvero carina come esperienza!

Visto la vicinanza con la cittadina di Auxerre, abbiamo pensato di recarci là per il pranzo.

Orario sempre nefasto per via dei negozi chiusi (non solo per l’ora, ma anche per le ferie del periodo), e del caldo.

Nonostante ciò, grazie sempre ad un sistema di placche metalliche a terra con il simbolo della città, siamo riusciti a vedere i punti più importanti di Auxerre, che ci è sembrata veramente graziosa.

Da vedere, in sintesi:

  • Cattedrale di Saint-Etienne
  • Abbazia di Saint-Germain
  • La Torre dell’Orologio
  • Place-Saint-Nicolas
  • Lungofiume sull’Yonne
  • Il centro nel suo insieme, con tante case a graticcio di tutti i colori. Mi ha ricordato un po’ Troyes.

Lasciata la città, abbiamo fatto l’ultima sosta prima di rientrare nella nostra amata chambres d’hôtes. Su suggerimento di Giorgia delle cantine Brocard ed alla ricerca di un buon pinot-noir, ci siamo recati alle cantine di Bailly, le Bailly Lapierre.

Producono sia vini rossi, da vitigni di Pinot Noir e Gamay, sia bianchi, da Chardonnay e Aligoté. I loro Crémant de Bourgogne AOC, sono fra i più pregiati e sono stati insigniti di alcuni premi internazionali nel 2022.

Per chi non lo sapesse (io ero fra quelli), i Crémant corrispondono allo Champagne prodotto nella regione omonima.

Per accedere alle loro cantine si entra con la macchina all’interno di una vera e propria grotta scavata per metri e metri nella montagna. Dai 35°C esterni ai 15°C interni…c’è da ammalarsi!

Comunque molto, molto suggestivo! Si può chiedere anche solo la degustazione, non è obbligatorio comprare. Oppure si può prenotare una visita guidata, ovviamente non in italiano.

Bene, direi di aver condensato, anche se con grande fatica, tutto ciò che dovete vedere in Borgogna, con un itinerario di 5 giorni.

Le giornate sono state caldissime, ma ci hanno permesso di fare foto e riprese veramente belle.

Ritengo comunque che il periodo migliore per visitare la Borgogna sia l’autunno, quando le vigne cambiano colore. Sembrerà di essere all’interno di un dipinto!

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