Cosa vedere a San Sebastian in 36 ore

Cosa vedere a San Sebastian, tappa imprescindibile di una vacanza nei Paesi Baschi spagnoli?
Me lo sono chiesta prima di partire, per arrivare in loco già con le idee abbastanza chiare.
Innanzitutto ho capito che solo un giorno sarebbe stato riduttivo, per tante ragioni. Il centro non è grande, ma le attrazioni sono diverse ed il tempo capriccioso può rovinare non poco i piani.
Quindi è sempre meglio essere preparati a tutto.
Così ho pensato di soggiornarvi due notti, in modo da vederla con calma di giorno e di sera.
Di seguito le nostre 36 ore, proprio come le abbiamo strutturate una volta giunti a destinazione.
Cosa vedere a San Sebastian in 36 ore
Ho cercato disperatamente un hotel in posizione panoramica, ma sui vari portali di prenotazione non ho trovato nulla di soddisfacente. Così ho cercato in rete, e sono incappata nell’Hotel Leku-Eder, sul monte Igueldo.
Dopo ve ne parlerò più approfonditamente, ma l’ho citato perchè la nostra visita a San Sebastian parte proprio da lì. Innanzitutto un consiglio spassionato, specie in alta stagione: usate i mezzi pubblici, perchè a San Sebastian è praticamente impossibile parcheggiare, se non la mattina presto.
Dall’hotel parte un sentiero (che poi si collega al cammino per Santiago), che porta fino al mare. Sono 25 minuti di cammino in discesa, molto gradevoli, in parte in mezzo alla vegetazione. In questo modo si arriva nel lato ovest della baia, che vi consiglio di percorrere con lentezza, fino ad arrivare ad una delle cose da vedere a San Sebastian, ossia il ‘El Peine del Viento’, un’opera contemporanea dell’architetto Ganchegui e dello scultore Eduardo Chillida, originario proprio di San Sebastian.
La zona è molto bella, e per arrivarci fiancheggerete l’ultima parte della spiaggia di Ondarreta, divisa dalla Concha dal Palazzo di Miramar.
Sempre in corrispondenza delle sculture, fate caso ad alcuni buchi nella pavimentazione: sono i ‘bufones’ creati dall’architetto Ganchegui e se vi ci metterete sopra, sentirete la corrente provocata dalle onde del mare che si infrangono sugli scogli. Attenzione se avete la gonna, perchè l’effetto prodotto è quello alla ‘Marilyn’!
Visto che era già pomeriggio inoltrato, abbiamo pensato di passeggiare lungo la baia, arrivando a sfiorare la Concha, la spiaggia più grande, salendo nei giardini del Palazzo di Miramar e facendo alcune foto agli ombrelloni bianchi e blu che caratterizzano la spiaggia.
Poi siamo tornati indietro, decidendo di prendere la funicolare per il monte Igueldo. Il costo è di € 2,30 a persona, che comprende anche 0,50 € per l’ingresso ad un parco di attrazioni dal fascino retrò, dalle cui terrazze si hanno le viste più belle sulla città e sulla sua baia.
Cosa vedere a San Sebastian se non un incredibile panorama dal suo monte più alto? Purtroppo il cielo era parzialmente coperto, ma siamo comunque rimasti senza parole per il paesaggio che si stagliava davanti ai nostri occhi…sembrava un dipinto. Per me, uno dei panorami più belli che abbia mai visto.
Fortunatamente il parco dista solo 10 minuti a piedi dal nostro hotel, così abbiamo avuto modo di tornarvi e cambiarci per poi ritornare in città a gustarci una cena a base di pintxos!
E’ una delle prerogative dei Paesi Baschi. Ovunque andiate, a qualsiasi ora, bar e pub avranno i banconi pieni di questi ‘assaggi’, che poi corrispondono alle tapas spagnole.
Altro consiglio: in alta stagione cercate di andare a cena entro le 20, altrimenti sarà un vero delirio. Onestamente non amo molto questo modo di ‘cenare’. Il centro vecchio di San Sebastian è un labirinto di stradine strette, piene di locali e ristoranti, la gente di sera si riversa tutta qui. I banconi sono gremiti, difficile trovare dove appoggiarsi, figuriamoci sedersi.
I pintxos si dividono in caldi e freddi: si ordina al cameriere il bere e gli si chiede un piatto. Una volta selezionato ciò che intendete mangiare glielo fate vedere: lui prenderà nota del tutto e riscalderà i pintxos che vanno serviti caldi. In genere si paga alla fine.
Tra i locali migliori, selezionati dal nostro hotel troverete:
- Borda Berry, per il risotto ed il kebab;
- Goiz Argi, per il salmone ed i gamberi;
- La Cepa, per il jambon (prosciutto);
- Gandarias ed Astelena per il Solomillo.
In molti si fermano in più bar, per assaggiare le specialità diverse che offrono. Questa è una scelta personale.
I prezzi dei pintxos variano dai 4 ai 5€ cadauno. Il bere invece è più economico: € 1,50 per una birra piccola, € 2,30-2,50 per una birra media.
Noi siamo stati solo al Borda Berry e ci siamo trovati bene.
Il giorno seguente purtroppo il cielo era coperto ed una leggera pioggerella infastidiva non poco la visita del centro. Ma siamo nei Paesi Baschi ed il tempo varia ogni ora. Abbiamo cominciato con la visita dell’acquario della città. In realtà questo luogo è molto di più. Racconta il rapporto dell’uomo col mare, dell’importanza dei commerci, della caccia alla balena, per la quale i cacciatori baschi erano tra i più famosi.
Un primato di cui non andare fieri, ma erano altri tempi e l’olio di balena aveva qualità eccezionali, come quello di non produrre fumo. Era molto ricercato e, per l’economia del paese, questa attività era fra le più proficue.
In una sala del museo/acquario vedrete esposto anche lo scheletro dell’ultima balena cacciata dagli ‘arrantzales’ baschi. Risale al 1901.
L’acquario di San Sebastian è sicuramente fra le cose da vedere, anche per il suo tunnel a 360°, dove vedrete nuotare squali, razze ed altri pesci di grandi dimensioni. I veri protagonisti di questa grande vasca però sono solo due: Txuri e Conchita, due grandi squali toro con i quali volendo, potreste anche nuotare assieme…solo per cuori impavidi!
Oltre a questo, troverete due vasche tattili, dove i bambini potranno toccare le creature al loro interno, diverse vasche con i pesci atlantici, alcune con quelli tropicali, fino a vedere circa 200 specie marine differenti.
Tutte le informazioni di visita sul sito www.aquariumss.com
A breve distanza, troverete anche il Museo Marittimo. A piano terra troverete un’esposizione di barrique (botti) per il trasporto e contenimento dell’olio di balena di cui, come ho esplicitato in precedenza, i Paesi Baschi erano il maggior fornitore a livello europeo. Inoltre ho trovato molto interessante la storia riguardante la nave baleniera San Juan de Pasaia che, nel 1565, carica di botti d’olio di balena, affondò a largo delle coste canadesi.
Pensate quindi quanto si erano spinti lontano i cacciatori baschi! Avevano addirittura attraversato l’oceano e stiamo parlando del XVI secolo!
La nave è stata ritrovata solo nel 1978, nelle acque che lambiscono il Labrador, in Canada appunto. Quando si è inabissata stava per tornare a casa ed era partita dal piccolo centro di Red Bay, oggi un pittoresco paese dove in stagione, è possibile avvistare le balene (grazie al cielo non si cacciano più).
Gli archeologi la studiarono per alcune decine d’anni, convenendo alla fine che fosse la San Juan, grazie anche al fatto che il legno con quale era costruita era quercia, legno diffuso nel nord della Spagna, ma non in Canada.
Ad oggi il galeone giace nuovamente in fondo al mare, unico modo per far sì che si conservi ancora.
Al piano di sopra del museo, troverete invece diversi abiti d’epoca, e le relative spiegazioni di come il vestire spagnolo, elegante ma sobrio, si sia diffuso in tutta Europa, fino a diventare un punto di riferimento per la nobiltà di quei tempi.
Tra le cose da vedere a San Sebastian il San Telmo Museum ha sicuramente una posizione di rilevanza. Si trova in pieno centro, parzialmente all’interno di un convento dominicano del XVI secolo. Dopo un lungo intervento di ristrutturazione, che gli ha conferito esternamente un aspetto avveniristico, ora è nuovamente una delle attrazioni più importanti della città.
Oltre ad ospitare mostre temporanee, come quella dedicata ai robot presente fino al 29 settembre, potrete ammirare quella permanente dedicata allo sviluppo della società basca durante il XIX e XX secolo, capendo come sia passata da rurale a modello di industrializzazione.
Al piano terra, oltre al bel chiostro sotto il quale potrete ammirare steli molto antiche, vi consiglio di entrare nella grande chiesa, uno spazio monumentale dove sono esposte 11 tele colorate su toni caldi che raccontano la vita della regione Gipuzkoa, delle sue genti, con le sue credenze a la sua storia.
Tali opere sono state commissionate all’artista José María Sert, coprono una superficie di quasi 800mq e risalgono alla prima metà del ‘900.
Una volta visitati i maggiori musei di San Sebastian vi consiglio una bella passeggiata attorno al Monte Urgull, zona est della città, sul quale potete anche salire per vedere il cimitero inglese e lo Chateaux de la Mota.
Noi, visto il sole che finalmente era uscito dalle nubi, abbiamo solo passeggiato ai piedi del monte. Molto gradevole, grazie all’aria fresca che sempre mitiga il sole caldo ed al panorama sulla città e sull’isola di Santa Klara.
Altra cosa da vedere a San Sebastian è il Ponte Zurriola che collega le due parti della città e permette di raggiungere la terza spiaggia, quella di Zurriola appunto, la più amata dai surfisti in quanto maggiormente esposta ai venti.
Verso l’ora del tramonto, concedetevi un drink al Real Club Nautico, posto vicino alla grande ruota panoramica, e guardate il sole scomparire nel mare, oppure andate direttamente in spiaggia, sulla Concha…una bellezza davvero!
Per la visita della città, cosa vedere a San Sebastian? Come già detto, la passeggiata che costeggia la spiaggia, con i suoi eleganti lampioni bianchi è sicuramente da fare, la visita alla Old Town, dove vie come 31 agosto, Calle Mayor e Portu Kalea, raccolgono i migliori bar di Pintxos della città.
La chiesa che più mi ha impressionato? La Basilica di Santa Maria, al cui interno troverete una croce di Chillida, mentre all’esterno decine di persone si siederanno sui gradini, ammirando il brulicare di gente e di vita.
Infine potete visitare la parte ‘romantica’ della città, compresa fra il Boulevard, la Cattedrale del Buen Pastor ed il Parco Cristina-Enea. Noi questa zona l’abbiamo vista solo in parte, ma merita, anche perchè meno frequentata.
Il cuore dell’area romantica si trova proprio intorno alla cattedrale, dove si trovano negozi raffinati, librerie storiche e, manco a dirlo, bar che preparano pintxos!
Ultima cosa: se vi recherete come noi durante la Semana Grande, corrispondente a quella del 15 agosto, potrete assistere a vari eventi, tra cui il Festival dei fuochi d’artificio! Ogni sera, alle 22,45 potrete ammirare uno splendido spettacolo pirotecnico direttamente dalla spiaggia, oppure dal Monte Igueldo, pagando il prezzo di 2,30€ a persona per l’ingresso al parco.
Le strade intorno all’area selezionata saranno chiuse dalle ore 22 alle 00, quindi attenzione a dove parcheggiate, oppure informatevi su quale fermata del bus rimarrà attiva.
dove dormire a San Sebastian
Dopo aver approfondito cosa vedere a San Sebastian in 36 ore (chiaramente chi ama la spiaggia sostituirà qualcosa con una sosta sulla Concha), vi raccomando l’hotel in cui siamo stati noi.
Chiariamo subito una cosa: San Sebastian è una città cara, con pochi parcheggi, molto, ma molto affollata in alta stagione. Quindi, se dovete scegliere una struttura ed arrivate in auto, mi raccomando che abbia il parcheggio e che sia servita dai mezzi pubblici.
Noi abbiamo soggiornato all’hotel Leku-Eder, un due ** a gestione familiare, il cui proprietario parla un ottimo italiano. Vista strepitosa sul monte Igueldo e sul suo faro, con fermata autobus (n.16) proprio fuori dalla reception e parcheggio vicino e gratuito.
Abbiamo speso € 152,00 a notte, per un tripla (piccola) vista mare, ma potevamo scegliere quella vista monti ad € 128,00.
La colazione è compresa.
Ringrazio l’ente del turismo di San Sebastian-Donostia, per avermi offerto gli ingressi ai musei.