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Colli piacentini cosa vedere. Fra vigne e borghi

colli piacentini cosa vedere

Cercavo qualche passeggiata fra i vigneti, sentieri nella natura che mi trasmettessero tutta la bellezza dell’autunno.

Niente, anche portandomi sui siti più centrali sull’argomento, non ho trovato itinerari, ma solo luoghi sparsi fra le colline piacentine.

E’ comunque qualcosa. Così ho messo insieme i posti a mio avviso più peculiari e sono partita.

Colli piacentini cosa vedere in un giorno


Premetto: cercavo natura e foliage, quindi non ho visitato i borghi più conosciuti nè tantomeno i castelli.

La zona la conosco bene, l’ho girata parecchio negli anni scorsi. Da Gropparello a Vigoleno, dal castello di Rivalta a Grazzano Visconti, c’è da dedicare almeno 3 giorni pieni a questa piccola porzione d’Italia, che nasconde bellezze davvero superlative.

Stavolta però ho saltato tutte le tappe più conosciute, per scoprire e farvi scoprire qualcosa di diverso.

Ma andiamo con ordine e scopriamo cosa vedere nel piacentino.

Ziano Piacentino

La prima tappa è stata Ziano Piacentino.

Il borgo non è niente in tutto, ma sono belli i suoi dintorni. Infatti la zona è molto importante dal punto di vista vitivinicolo e sono tante le vigne che ricoprono i colli tutt’intorno. Lo stesso Ziano è situato su uno di essi, così come il borgo di Montalbo, raggiunto subito dopo.

Chiesa della Madonna del Lupo

La strada che collega i due paesi passa per la località Seminò ed essendo poco frequentata si potrebbe tranquillamente percorrere in bici. Lungo il percorso incontrerete una piccola chiesa, in posizione suggestiva, tra i vigneti e contornata da cipressi.

Si chiama chiesa della Madonna del Lupo o Sacello di San Lupo e si trova su Via Albareto, in località omonima. Lo specifico perchè per Montalbo potreste prendere anche la SP44, che comunque incrocerete più avanti.

Non ho trovato tante informazione su questo edificio religioso, ma amando la fotografia, mi è piaciuto il contesto.

Montalbo

Arrivati al borgo di Montalbo, abbiamo fatto un breve giro arrivando al castello.

Carino, bella la vista sui vigneti e la pace ed il silenzio di cui si può godere. Però ripeto, in questa zona sono belli i paesaggi ed i borghi visti da lontano, arroccati sulle colline. L’ideale sarebbe percorre questo itinerario (da Ziano P. a Montalbo) in bici.

A questo punto lasciamo la Val Tidone, passando prima per l’Alta Val Tidone per raggiungere la Val Trebbia.

Questo percorso è molto frequentato da motociclisti ed amanti della bicicletta, ad un livello che va oltre quello amatoriale.

Val Trebbia

La strada passa i boschi montani, che in questo periodo hanno colori spettacolari. Le foglie di alcuni alberi sono di un arancione acceso che, illuminate dal sole, specie in controluce, sembrano quasi fluo.

I rossi poi, non ne parliamo. Sono rimasta davvero impressionata dalla bellezza paesaggistica di questi luoghi e capisco perfettamente perchè siano così frequentati!

L’ideale infatti non è certo percorrerli in auto, anche perchè ci sono pochi punti di sosta e sarebbe bello anche fermarsi ad ammirare ciò che ci circonda. Molto più comodo farlo su due ruote.

In circa un’oretta quindi raggiungiamo la Val Trebbia percorsa dal fiume più pulito d’Italia. I suoi colori sono davvero meravigliosi ed anche in questo caso capisco perchè d’estate la gente ricerchi le sue spiagge. Le sue acque saranno anche fresche ma il loro color acquamarina è troppo invitante!

Il Ponte Gobbo di Bobbio

Visto che Bobbio l’avevamo già visitato in precedenza, anche se il suo Ponte Gobbo è sempre bello da vedere e percorrere,

abbiamo optato per fermarci in due piccoli borghi piuttosto sconosciuti ai più: Brugnello e Ponte Organasco.

Il borgo di Brugnello

Si trovano dopo Bobbio, e si raggiungono in una ventina di minuti, affiancando sempre il fiume Trebbia.

Questo luogo è tra i primi posti fra le cose da vedere nel piacentino.

Brugnello è arroccato ed offre una vista meravigliosa sul fiume e le sue anse. Proprio ai suoi piedi si trova la famosa spiaggia della chiesetta, una delle più belle ed ampie. Il nome deriva dalla chiesetta posta in alto, dalla quale si gode il panorama di cui vi ho appena parlato.

E’ sicuramente un luogo da visitare e da includere fra le cose da vedere sui colli piacentini, ma considerate che in bassa stagione l’unico ristorante presente è chiuso 🙁 

Noi speravamo di poter pranzare con vista ed invece siamo rimasti fregati…sigh…

Ci siamo comunque trovati molto bene alla Trattoria F.lli Rocca, in località Ozzola. Tutti i piatti erano casalinghi, inclusa la giardiniera di verdure ed i salumi, fatti direttamente da loro. Ottima la pasta fatta in casa e prezzi assolutamente onesti. Si può pranzare anche nella bella e spaziosa veranda.

Ponte Organasco

Dopo pranzo abbiamo raggiunto il piccolissimo borgo di Ponte Organasco.

Ecco, non seguite le indicazioni di Google, perchè vi farà prendere una strada impossibile. Si accede al minuscolo centro tramite una laterale della strada SS45, puntate per la ‘Fontana di Ponte Organasco con panchine‘.

Se devo essere sincera, non so se ci tornerei in questo piccolo paese. Però tenete presente che nei suoi dintorni si trova la spiaggia di S. Agostino, e che l’acqua del Trebbia offre colori incredibili.

Purtroppo non siamo riusciti a trovarla, anche perchè bisogna scarpinare per una mezz’oretta per raggiungerla. Terrò sicuramente a mente questo luogo incredibile!

La nostra giornata alla scoperta dei colli piacentini è giunta al termine. Solo un ultima breve sosta al grazioso borgo di Grazzano Visconti e poi si torna a casa.

Anche se, a mio avviso, ci sono posti più belli per godersi il foliage, sono rimasta contenta di ciò che ho visto, soprattutto per quanto riguarda il borgo di Brugnello: una vera chicca!

Altre idee per godersi l’autunno?

Ti lascio la nostra esperienza nelle Langhe!

 

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3 Commenti

  1. Molto bello!!
    Nelle ultime settimane invece ho riscoperto itinerari a piedi nelle nostre prime colline modenesi, e devo dire che ci sono scorci e paesaggi altrettanto belli!

  2. Ciao Andrea! Ti dirò, sono stata anche nella zona di Valdobbiadene, ma i colori delle nostre colline nei dintorni di Castelvetro non hanno eguali!

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