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Pianosa, come arrivare sull’isola toscana

L’isola di Pianosa, famosa per essere stata sede di un carcere di massima sicurezza,

è da alcuni anni visitabile.
Grazie al suo isolamento ed alla successiva istituzione di un parco nazionale, conserva una ricchissima flora ed un’altrettanto ricca fauna sia marina che terrestre.

Il suo nome indica come il suo territorio sia quasi interamente pianeggiante, se si esclude un leggero rilievo che non supera i 30 m di altezza.

Arrivare a Pianosa oggigiorno è molto semplice ed è possibile tutto l’anno.

Pianosa, come arrivare 

L’isola di Pianosa è grande poco più di 10 kmq ed è parte del comune di Campo nell’Elba. Anche se raggiungerla è possibile ‘all year round’, il periodo migliore per visitarla va da aprile/maggio a ottobre inoltrato.

Ci sono alcuni vettori che partono dall’Elba:

  • ogni martedì da Rio Marina con Toremar
  • ogni giovedì da Campo nell’Elba con Aquavision
  • ogni giorno, durante il periodo estivo, con partenza da Marina di Campo, sempre con Aquavision
  • da Piombino (2,50 h – durata del viaggio) ogni martedì con Toremar
  • con vettori privati, acquistando escursioni per visitare Pianosa già organizzate
Foto di proprietà del sito infoelba.it

L’ingresso a Pianosa è contingentato ed attualmente sono permessi 341 ingressi giornalieri così suddivisi:

  • 250 con vettore privato
  • 36 per i clienti dell’albergo Milena, unico presente direttamente sull’isola
  • 40 per l’amministrazione penitenziaria (si vede che alcuni uffici sono ancora attivi)
  • 10 per l’Associazione Amici di Pianosa
  • 5 per la Diocesi

Conviene pertanto prenotarsi con largo anticipo in quanto l’isola, specie durante il periodo estiva, è molto richiesta.

Sottolineo inoltre che, essendo tutta l’area (compreso un miglio di mare a partire dalla costa) Parco Nazionale Protetto, allo sbarco a Pianosa è richiesto il pagamento di un ticket, il cui costo non sono riuscita a reperire.

Pianosa, cosa vedere (ed un po’ di storia)

L’isola di Pianosa fu sede di una colonia penale dal 1856 fino al 1968, anno in cui divenne sede di un carcere di massima sicurezza. Per questo motivo, l’ingresso al territorio era completamente interdetto. Tale prigione ospitò anche un illustre detenuto, nella figura del grande Sandro Pertini, qui rinchiuso come dissidente politico.

Nel 2011 il carcere fu definitivamente chiuso e l’isola aperta al turismo, seppur in modo regolato. Questa chiusura per oltre un secolo al mondo esterno ha fatto sì che Pianosa sia giunta a noi intatta, con fondali sottomarini fra i più popolosi ed incontaminati del Mediterraneo, con una trentina di uccelli che nidificano sull’isola ed una fauna ricca di diverse specie di piccoli mammiferi e volatili stanziali come l’upupa e la pernice rossa.

Si può visitare Pianosa, che come abbiamo detto è quasi completamente pianeggiante, in diversi modi, quali la mountain bike, la carrozza, il bus ed a piedi. In ogni caso il parco è visitabile esclusivamente tramite visita guidata. A tal proposito vi propongo le escursioni di Azimut-trecks, due giovani ragazzi con tanta voglia di far scoprire agli altri le bellezze del loro territorio.

Ciò che si può visitare in autonomia, sono l’unica spiaggia balneabile, Cala Giovanna, il paese e la zona archeologica comprendente i Bagni di Agrippa.

Da qualche tempo a questa parte, il fondale marino che circonda l’isola è visibile tramite guide ambientali che permettono solo a sub professionisti di immergervisi. Tale esperienza può essere vissuta singolarmente o in piccoli gruppi.

Dormire a Pianosa

E’ possibile pernottare a Pianosa, presso l’hotel Milena, che mette a disposizione dei suoi ospiti 11 camere doppie ed una singola.

 

Foto di copertina tratta dal sito infoelba.it

Immagine in evidenza di proprietà di Roberto Miliani, Flickr (uso commerciale consentito)

 

 

 

 

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