Come compilare l’ESTA ed evitare gli errori più frequenti
Non mi sono mai occupata dell’ESTA fino a quando mio figlio non ha insistito per visitare New York.
Anche se il viaggio non è imminente ho già cominciato ad informarmi su come compilare il modulo.
Ma andiamo per gradi e rispondiamo ad alcune delle domande più comuni.
Cos’è l’ESTA?
Si tratta dell’acronimo delle parole inglesi Electronic System for Travel Authorization, il cui significato è Sistema Elettronico per l’Autorizzazione al Viaggio. Praticamente questo sistema, in vigore da gennaio 2009, permette di entrare senza visto negli Stati Uniti, ottenendo preventivamente un’autorizzazione, chiamata ESTA, tramite un modulo da compilare online.
Questo procedimento permette al Governo americano di vedere con largo anticipo chi sei e se potresti essere un eventuale pericolo per il Paese. L’ ESTA può essere richiesta per viaggi di lavoro o di piacere, per un periodo non superiore ai 90 giorni.
Chi può richiedere l’ESTA?
Tutti i cittadini i cui Stati aderiscono al programma Viaggio senza Visto o Visa Waiver Program (VWP) e che entrano sul territorio degli Stati Uniti tramite aereo o nave. Via terra, dal Messico o dal Canada, viene invece compilato un altro modulo. L’ Italia è uno dei tanti Stati aderenti.
Come compilare l’ESTA ed evitare gli errori di compilazione più frequenti
Per chi non si volesse avvalere di consulenti esterni che effettuano per nostro conto la compilazione del modulo, lo si può fare in autonomia, andando sul sito ufficiale (https://esta.cbp.dhs.gov), impostando la lingua italiana e cliccando sul tasto ‘Nuova Domanda’. A questo punto si procede con la compilazione, stando attenti a non sbagliare. Infatti, un eventuale errore potrebbe generare il rifiuto della domanda e costringervi a recarvi in Ambasciata. Una vera scocciatura!
Vediamo nel dettaglio quali sono gli errori più comuni che si possono commettere nella compilazione dell’ESTA:
- scrivere male il nostro nome e cognome
- sbagliare la data di nascita
- confondere le O con gli 0
- sbagliare il numero del nostro passaporto
- non accorgersi che il passaporto scade durante i 90 giorni di soggiorno concessi
- non accertarsi di avere il passaporto biometrico. Dal 2016 infatti, tutti i passaporti emessi contengono un chip che può essere letto a computer, che contiene tutti i dati del viaggiatore. L’ESTA non viene concessa se non si ha questo tipo di documento
- dichiarare il falso
Tutto ciò comporta un’eventuale rifiuto della nostra domanda, di conseguenza dovremo presentarne una nuova.
Nel caso in cui però il rifiuto non dipenda da un errore nostro o i dati forniti non siano cambiati, probabilmente l’ESTA non è il documento giusto per noi e dovremo richiedere un visto Stati Uniti, che avrà anche un costo differente, così come tempi differenti di emissione. Per approfondire questo argomento vi rimando al sito www.application-esta.us/visto-usa, a mio avviso molto completo ed esaustivo.
Se invece la nostra domanda ESTA fosse comunque accolta, ma ci accorgessimo di aver fatto degli errori, oppure nel frattempo ci avessero rubato o avessimo perso il passaporto, non c’è nulla da fare, dovremo ri-presentare una nuova domanda. Il costo è di $ 14,00 per ogni domanda presentata.
Gli unici dati che si possono variare una volta inviata la domanda sono il nostro indirizzo e-mail ed il nostro indirizzo di residenza negli USA durante la nostra permanenza.
L’ESTA dura 2 anni e dev’essere richiesta anche per i minorenni. In genere entro 72 ore si ha già l’esito dell’eventuale accoglimento della domanda, però si consiglia sempre di muoversi per tempo e presentare la richiesta con largo anticipo rispetto al viaggio che andremo ad effettuare.
Immagini Pixabay
Foto in evidenza tratta dal sito ufficiale esta.cbp.dhs.gov
L’ho compilato la scorsa estate per me e per il mio compagno, e qualche settimana fa per mio fratello e mia cognata che sono partiti proprio oggi per gli Stati Uniti: ammetto che ogni volta mi faccio sempre prendere un po’ dall’ansia, soprattutto nella sezione delle domande alle quali devi rispondere sempre “no” 😉
Immagino, sono comunque documenti molto importanti. Però sapere che, se proprio ti sei sbagliato (anche se una volta accettato), lo puoi ripresentare…ti salvi in corner diciamo. Ciao e grazie per la tua esperienza 🙂