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Laconia Grecia: visita a Monemvasia e Mystra

laconia grecia

una regione del Peloponneso che comprende il secondo e terzo dito della penisola.

Durante il nostro itinerario di 2 settimane alla scoperta della Grecia più autentica e tradizionale, abbiamo avuto modo di visitare la maggior parte delle zone costiere della regione, ma non abbiamo escluso anche luoghi ricchi di storia come Mystra per esempio, di cui parlerò in questo articolo.

Per strutturare un viaggio nel Peloponneso, bisogna tener conto bene delle distanze fra le zone di interesse, il fatto che non sia percorso da autostrade e che non tutti i luoghi che visiterete hanno un’offerta turistica in grado di soddisfare la clientela più esigente.

A volte sono luoghi molto semplici, puliti, ma dove i proprietari non sanno un parola di inglese.

La mia esperienza risale al 2013, pertanto sono consapevole che molte cose saranno cambiate, ma penso che in sostanza il popolo greco voglia mantenersi saldo alle sue radici e tradizioni.

Il nostro viaggio in Laconia parte dalla visita della meravigliosa penisola del Mani, ed ancor prima dalla permanenza di alcuni giorni sulla costa di Navarino ad ovest.

Laconia Grecia, cosa vedere – Itinerario

Mani Peninsula

Per quanto riguarda la prima parte del nostro itinerario in Laconia, ti rimando all’articolo sulla penisola del Mani, di cui parlo qui:

Elafonissos, i Caraibi della Grecia

Anche di questo meraviglioso lembo di terra, sulle sue spiagge e su come arrivare, ne parlo approfonditamente in un articolo dedicato:

Monemvasia o Malvasia

Ritornati sulla terraferma, dopo i nostri 4 splendidi giorni su Elafonissos, ci dirigiamo verso Monemvasia, un altro paese-gioiello del Peloponneso. Da Vikglafia ci si arriva con un’ora d’auto.

Il nome deriva dal fatto che vi è una sola porta d’ingresso al paese (dal greco moni emvassis).
Si tratta di un paese medievale, protetto ancora da mura di cinta.

Si trova su un’isola, costituita da uno sperone roccioso alto 300 mt, collegata da un istmo alla terraferma.

Noi abbiamo alloggiato al Klelia Hotel, nel piccolo borgo di Gefira, sulla terra ferma. Ci siamo trovati bene, anche se, per raggiungere Monemvasia, abbiamo utilizzato l’auto. A piedi ci vuole una mezz’oretta buona.

In genere (ed io ve lo consiglio per via delle temperature elevate) si parcheggia la macchina lungo la strada che conduce al paese, il più vicino possibile. Si trova posto facilmente.

Ulteriore alternativa è la navetta, che si può prendere all’inizio del ponte/istmo e porta fin all’ingresso del borgo medievale. Non conosco il costo, in quanto noi non l’abbiamo utilizzata.

Monemvasia è davvero suggestivo e dovete includerlo nel vostro itinerario nella regione greca della Laconia.

Dovete assolutamente perdervi lungo le sue stradine di ciottoli e fermarvi ad ammirare il panorama da lassù, verso il mare e verso la Grecia. Sembra davvero che il tempo si sia fermato.

D’obbligo la sosta nella Piazza Maggiore o Platia Dzamiou, fatta a terrazza, dove è posto un cannone settecentesco e dove si affacciano Hristos Elkemenos (chiesa) e il Paleo Dzami (in principio chiesa, poi prigione, oggi caffè).

La salita alla Cittadella o Akropoli è faticosa e non la consiglio sotto il sole greco. E’ comunque ottima la veduta sulla città bassa dall’inizio del sentiero.

Potete anche pernottare in uno dei tanti hotel all’interno del Kastro, ma mettete in conto cifre salate. Però, soprattutto se siete in coppia, l’atmosfera è estremamente romantica.

Tanti sono anche i ristoranti presenti, ma noi, su consiglio del titolare del nostro hotel (una persona squisita), siamo andati al ristorante Scorpios a Gefira. Si trova sul lungomare, con una splendida vista su Monemvasia.

Abbiamo gustato ottimi piatti di pesce con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Ve lo stra-consiglio!

Nei 2 giorni passati in questa zona abbiamo trovato ventoso, ma caldissimo: 36°C anche di sera! Fate attenzione ai colpi di calore…di giorno il sole è molto forte.

Le spiagge in questa zona non sono un granchè. Noi abbiamo optato per Abelakia, verso sud, ma non ve la consiglio. E’ piccola, sporca e piena di vespe, anche perchè i gestori del bar adiacente, non puliscono i tavolini degli ombrelloni.

Le uniche note positive sono la bella vista su Monemvasia ed il mare caldo e pulito.

Quindi siamo letteralmente scappati dopo un bagno refrigerante e ci siamo posizionati nella spiaggia di sassi a 500 mt dall’hotel.

E’ attrezzata e abbiamo pagato solo la consumazione.

Il mare come solito non ci ha delusi, anche se la spiaggia la trovo poco adatta a famiglie con bambini piccoli, non solo per la presenza di ciottoli, ma anche per via del digradare velocemente del mare. Consiglio l’uso di scarpette.

Mistra o Mystras, la città morta

Ultima tappa del nostro viaggio in Laconia, ma non ultima per importanza è la visita alla città bizantina di Mistra (dicesi anche Mystras o Mistras)

Da Monemvasia il viaggio dura poco più di un’ora e mezza.

Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità (1989) è un sito di grandiosa bellezza, adagiato su un fianco del Monte Taigeto.

Detta anche Mistra la Morta, per via del fatto che è stata per lungo tempo abbandonata, o la Firenze d’Oriente, tramite i suoi palazzi e case diroccate, ci trasmette la grandezza del suo passato.

La sua origine risale all’inizio del XIII sec d.C., ma la sua celebre fortezza, voluta da Guillaume di Villehardouin, fu costruita solo a partire dalla metà del 1200.
Sede del Governatore bizantino della Provincia, divenne successivamente la capitale del Despotato di Morea, quindi riservata ai figli cadetti o fratelli degli Imperatori.

Furono proprio loro che fecero di Mistra il centro del Rinascimento ellenico, con la costruzione di chiese a 5 cupole, con pianta cruciforme e campanili separati, portici ad arcate ed affreschi al posto dei mosaici.

L’arte del bello venne introdotta anche da Manuele Crisolora, detto il ‘Saggio di Bisanzio’, il quale insegnò anche a Firenze.
La nostra visita parte dalla città bassa (costo € 5,00 ad adulto, bimbo gratis, ma non so fino a quale età), dove le mura trecentesche proteggevano, ricche case, negozi di mercanti, chiese e monasteri.

La temperatura era elevata, ma purtroppo non potevamo fare diversamente.
La maggior parte degli edifici sono in ottimo stato di conservazione ed anche molti degli affreschi che abbiamo avuto la fortuna di vedere.

La vista sulla vallata è superba, ma lo sarà maggiormente dal Kastro, al quale si può arrivare sia a piedi (ma è una fatica infinita) sia in macchina (è comunque inclusa nei 5 € d’ingresso).

Risalente al XIII sec. fu il luogo in cui G. da Villehardouin e la moglie crearono una corte sfarzosa che richiamava cavalieri dalla Francia e dal Belgio.

La visita porterebbe via diverse ore. Noi visto il caldo e la presenza di Matteo, l’abbiamo accelerata, ed  è comunque stata soddisfacente per le nostre esigenze.

Sparta

Quando si parla di ‘Grecia Laconia’ spesso si associa Sparta. Onestamente noi non ci siamo fermati perchè avevo letto che dell’antica e gloriosa città è rimasto poco e niente.

Visto il caldo intenso ed avendo tempi limitati, abbiamo preferito Mystra, che secondo me è un vero gioiello, assolutamente da includere in un eventuale itinerario in Peloponneso.

Conclusioni rientrando a Kalamata (che non è in Laconia)

Il percorso stradale che collega Mistra a Kalamata è buono, ma passa attraverso le montagne. Ricordo la mancanza quasi totale del guard rail, oltre al fatto di poca protezione alle montagne stesse, che in più punti erano franate.

Siamo agli sgoccioli della nostra splendida vacanza e si è alzato un vento forte, che in 5 minuti ha increspato il mare rendendone molto difficile l’accesso.

Sembra quasi volerci salutare e ricordarci con la sua forza che, in fin dei conti, siamo in Grecia, la Magna Grecia, culla di una delle civiltà più importanti del Mondo antico, madre di una lingua da cui derivano molte nostre parole di uso quotidiano.

Arrivederci Grecia, ci hai regalato tanti splendidi tramonti, tanti colori accecanti, tanto sole e mare, tanta storia e tradizione…e tante emozioni…….non posso che consigliare a tutti il nostro meraviglioso viaggio.

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