Golfo di Morbihan Bretagna. Itinerario e mappa
Il Golfo di Morbihan dà il nome al primo dei quattro dipartimenti francesi di cui si compone la Bretagna e che abbiamo avuto la fortuna di visitare.
Va dall’entroterra fino al mare e ‘confina’ con la città di Nantes, quasi porta d’ingresso della regione.
E’ un posto stupefacente, dove visitare chiese scavate nella roccia, posti surreali come la Ria d’Etel e la penisola del Quiberon, e pittoreschi paesi come Josselin o Rocheforte-en-Terre.
Golfo di Morbihan Bretagna. Itinerario e mappa
Mappa del percorso nel Golfo di Morbihan
Rochefort en Terre
Una Petit Cités de Caracter. Un sogno, a dir poco!
Il meteo non è stato clemente ed ha piovuto la maggior parte del tempo. Nonostante tutto però, siamo riusciti a rimanere incantati da questo piccolo villaggio.
Le case sono tutte in pietra, con scuri colorati e tantissimi fiori. La chiesa principale rispecchia lo stile bretone e si respira aria di altri tempi. Vi consiglio di sostare nella piazza principale e gustarvi una delle meravigliose brioches vendute da una piccola pasticceria.
Non vi sbaglierete perchè sono esposte in bella vista su un carrettino come si faceva un tempo.
E poi, dove aver passeggiato tra le vie di Rochefort, fermatevi al castello (si trova a fianco dell’ingresso al paese). Direi venga adibito a manifestazioni e nel nostro caso non era visitabile, ma il cielo si stava aprendo ed è stato molto gradevole visitarne il grazioso giardino antistante, con una piccola e romantica chiesa in un angolo ed il pozzo centrale.
Abbiamo lasciato Rochefort per visitare La Gacilly un minuscolo paese ad una ventina di km di distanza.
A parte la via principale, pedonale, dove erano esposte foto della Seconda Guerra Mondiale (per i 70 anni dello sbarco), non mi ha detto un gran chè e sinceramente non ci tornerei. Carino sì, ma nulla di particolare.
Josselin
Il suo castello (www.chateaujosselin.com) costruito tra il XIV e XV secolo è la principale attrazione, ma è molto piacevole anche sostare nella caratteristica piazza, incorniciata da colorate case a graticcio.
Nel frattempo il cielo si è pulito e abbiamo potuto godere di un bel sole fino a sera.
La successiva visita alla cittadina di Vannes è stata accompagnata da temperature molto gradevoli e tanta gente a passeggio per il centro medievale ed il porto.
Vannes
Le mura della città ed i giardini che le affiancano, sono la parte più scenografica. Vannes è il capoluogo del dipartimento Morbihan e si colloca sul golfo omonimo. Il ciclo delle maree, fenomeno attivo in tutta la regione, influenza moltissimo la vita degli abitanti, con importanti dislivelli che possono superare anche i 4 metri.
Due sono i momenti di alta marea e due quelli di bassa. Variano di giorno in giorno anticipando di circa 40 minuti. Nel nostro periodo la bassa marea giornaliera era intorno alle 15.30, quella alta verso le 22 – 22.30.
Informandomi su internet, avevo letto di un piccolo e romantico porticciolo poco distante da Vannes. E’ il porto di Auray, un’altra città del dipartimento. In particolare, la località si chiama
Saint Goustan
E’ una piccola chicca sul Golfo di Morbihan è praticamente ignorata dal turismo italiano. La piccola piazza si affaccia sul porto, che si raggiunge tramite un ponte. Sostare al sole in una delle creperie presenti e crogiolarsi nella bellezza non solo paesaggistica, ma anche naturale del posto, non ha prezzo.
Saint Goustan, sicuramente, merita una deviazione.
Ormai era il tramonto, ma avevo ancora una tappa in mente: il Castello di Turpault. Si trova sulla penisola di Quiberon, poco distante da dove ci trovavamo.
Purtroppo non ci sono molte informazioni in rete relativamente al maniero, che comunque è privato e non visitabile. Ma il panorama che si gode dalle spiagge e scogliere della penisola, è davvero fantastico e merita una sosta.
Mio figlio mi ha odiato tanto, perchè non è stato così agevole trovare il castello, che si colloca in punta alla penisola e non ci sono particolari indicazioni per raggiungerlo. La strada tra l’altro era molto trafficata, perchè sono presenti diversi campeggi e luoghi di villeggiatura da queste parti.
Comunque, tra mille proteste, l’abbiamo raggiunto e abbiamo goduto per 15 miseri minuti di uno spettacolare e surreale paesaggio, con un vento così forte da avere difficoltà anche a scattare foto!
Così è finito il nostro primo giorno in Bretagna, intenso, ma spettacolare!
Il secondo giorno comincia con un cielo velato, che fa sperare bene.
Carnac
Famosa per i suoi campi di menhir, megaliti monolitici, presenti a migliaia. Risalgono alla preistoria, addirittura alcuni dolmen (tombe costruite con più megaliti), risultano essere più antichi delle Piramidi. Purtroppo, il calpestio delle orde di turisti presenti nei siti, hanno danneggiato la zona.
Per questo motivo i campi sono stati recintati e di conseguenza visitabili solo al di fuori o tramite guida all’interno.
Personalmente sono poco attratta da questi sassoni e mi scuso con chi invece se ne intende e ne è appassionato. A me non trasmettono nulla.
Carnac l’abbiamo vista di sfuggita, ma mi è sembrata molto carina. Mentre ci spostavamo per raggiungere la Ria d’Etel, abbiamo incontrato un altro campo di megaliti, assolutamente visitabile e non abbiamo mancato di fare qualche foto a fianco di questi giganti…ma è stato per puro caso…io ero molto più attratta dalla romantica abitazione bretone incorniciata da ortensie, qui presenti in ogni colore possibile.
Ria d’Etel
Assieme all’Ilot de Saint-Cado sono uno dei luoghi più magici della Bretagna, assolutamente da includere tra le cose da vedere nel Golfo di Morbihan. Si tratta di un piccolo golfo assoggettato alle maree e di un isolotto, collegato alla terra ferma da un ponte.
Anche qui, un vento molto forte, ma che importa…c’è un romanticismo intrinseco, un’armonia nel paesaggio che trasmette una pace incredibile…è assolutamente uno di quei posti che ti rimane nel cuore.
Dopo aver passeggiato fino all’isola ed averla girata tutta (è davvero minuscola), abbiamo lasciato questo posto incantato per raggiungere la Valle del Blavet, il fiume che bagna l’entroterra del Morbihan.
Valle del Blevet
Lungo il suo corso sono stati ‘costruiti’ itinerari alla scoperta delle cappelle che si celano nella vegetazione.
Una in particolare aveva attirato la mia attenzione ed è quella di Saint Gildas, costruita sotto un costone roccioso e lungo la riva del fiume.
Il luogo è meraviglioso, anche qui un silenzio surreale, rotto solamente dallo scorrere delle acque e dal cinguettio degli uccelli. Per chi volesse, una ciclabile dall’altra parte del fiume, permette di godere del magnifico paesaggio pedalando in mezzo ai boschi.
Di itinerari ce ne sono diversi e permettono, oltre alla visita delle cappelle, anche la scoperta di opere d’arte di artisti locali, che espongono all’interno delle stesse. Potete trovare maggiori informazioni cliccando sul seguente link: www.artchapelles.com
Un’altra cappella che volevo vedere era quella di Saint Cado, collocata nel piccolo paese di Saint Caradec Tregomel. E’ di una semplicità estrema, nel cuore della campagna bretone.
Non ho potuto visitarla (non so se è privata, ma era chiusa), ma mi è bastato poter sostare un po’ in questo angolo di pace, con le mucche nei pascoli adiacenti e le balle di fieno a fare da cornice.
Ultima tappa della giornata è stata la cittadina di Hannebont, vicino a Lorient, in quanto lì avevamo l’hotel.
Non è niente in tutto secondo il mio parere, quindi non ne consiglio la visita.
Si conclude così la prima parte del nostro viaggio in Bretagna, sul golfo di Morbihan.
Abbiamo escluso tante cose, come la visita approfondita del golfo omonimo e della penisola del Quiberon, così come di Belle Ile, l’isola bretone più estesa, luogo di villeggiatura durante la stagione estiva.
Purtroppo, come ho già asserito più volte, questa regione è grande ed ogni dipartimento meriterebbe almeno 3/4 giorni di soggiorno.
Abbiamo comunque avuto modo di vedere luoghi incantevoli, fra i più belli in assoluto, che ci sono rimasti nel cuore e che magari, chissà, torneremo a visitare, integrandoli con ciò che abbiamo tralasciato.
Bretagna, come arrivare
La Bretagna si raggiunge (in auto) dall’Italia tramite il traforo del Monte Bianco o quello del Frejus. Il costo one way (Monte Bianco) attualmente è di € 52,30 (anno 2023). Molto più economico è acquistare subito l’a/r ( € 65,30 anno 2023), ma solo se il viaggio di ritorno viene effettuato entro 7 giorni dal pagamento.
Le autostrade francesi sono care, ma in Bretagna non si paga nulla.
Fare il pieno costa meno, soprattutto se effettuato presso i centri commerciali.
Per chi scegliesse l’aereo, l’aeroporto più vicino servito dall’Italia è quello di Nantes. Le compagnie che effettuano la tratta sono Volotea ed Easyjet.
Ryanair invece effettua voli dai principali aeroporti italiani su Parigi Beauvais e Bordeaux.
Dove dormire nel Golfo di Morbihan
Per il pernottamento abbiamo scelto la catena Ibis Budget. Di seguito le strutture ed i prezzi:
Nantes: Ibis Budget Reze € 50,00 solo pernottamento
Vannes: Ibis Budget Ploeren € 66,00 solo pernottamento
Lorient: Ibis Budget Hannebont € 51,00 solo pernottamento
Cosa e dove mangiare nel Golfo di Morbihan
In tutta la Bretagna troverete creperie come da noi le pizzerie…ossia ovunque e tante!
Il prezzo per una cena a base di galettes (crepes fatte con farina scura e solo salate), sidro e birra locale si aggira in media sui 30/35 eur per 3 persone.
La galettes complete è quella classica ed è guarnita con prosciutto cotto, formaggio tipo emmenthal e uovo. A me è piaciuta, così come ho apprezzato il sidro, bevanda leggermente alcolica a base di succo di mela. Lo potete gustare ‘brut’ o ‘dolce’.
A Nantes abbiamo cenato alla Creperie ‘La Cordeliere’ e ci siamo trovati bene.
Per l’organizzazione del viaggio, vi consiglio di consultare i seguenti siti:
www.bretagnafrancia.it
www.golfedumorbihan.fr
Buongiorno Laura, in che periodo dell'anno avete affettuato questo viaggio?
Ciao Linda, noi siamo andati ad agosto. Il periodo migliore però, è quello della fioritura delle ortensie, che direi sia giugno. Siamo comunque stati fortunati perché, a parte il primo giorno, non ha più piovuto, mentre le temperature man mano che salivamo verso il nord calavano un po' . Meglio partire attrezzati di mantelle e stivali da pioggia…il tempo è davvero ballerino!
Grazie per la descrizie del viaggio, Chiara ed invogliante. Seguiro le vostre orme
Grazie a te Bruno per aver condiviso il tuo pensiero. Sono davvero contenta di averti ispirato 🙂